Partito socialista & sinistra indipendente Capriasca

Piano speciale comunale di sostegno alla svolta energetica

Signor Presidente,

Signore e Signori Consiglieri comunali,

l’emergenza energetica in cui siamo piombati in questa seconda metà del 2022, figlia di una doppia crisi, ambientale e geopolitica, impone a ciascuno di noi di reagire con sollecitudine, adottando comportamenti responsabili, mettendo rapidamente in atto misure volte a contenere i rovinosi effetti sull’ambiente, la collettività, l’economia, il portamonete.

A tutti i livelli dell’attività istituzionale le proposte e le iniziative oramai si sprecano. Tanto per citarne un paio, recenti: quella della Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati che, dal 2024, impone l’installazione di pannelli solari sugli immobili di nuova costruzione e quella, reiterata, di un consigliere nazionale ticinese rivolta a BancaStato per la creazione di un fondo speciale per mezzo del quale sostenere i cittadini sulla via dell’efficienza energetica.

Atti e proposte dal chiarissimo intento: incrementare in tempi rapidissimi e in modo consistente la produzione indigena di energia elettrica pulita attraverso un deciso sviluppo del fotovoltaico.

Misure dal carattere urgente e dall’effetto duraturo, perfettamente in linea con le “richieste” di una svolta energetica ambientalmente sostenibile.

Misure, queste e altre, che si sposano perfettamente con la situazione geografica del nostro Cantone.

Un cantone, il Ticino, che però, pur godendo di una posizione privilegiata, con migliaia di ore di soleggiamento all’anno (a Lugano, mediamente, si contano 2067 ore di sole all’anno contro le 1590 a Zurigo), si trova sul fondo della classifica dei cantoni più impegnati nello sfruttamento dell’energia fotovoltaica.

Capriasca, uno dei comuni più virtuosi al sud delle Alpi, vedeva installati, alla fine dello scorso anno, 274 impianti fotovoltaici a fronte di un parco immobiliare composto, a fine 2020, di 3’056 edifici ad uso abitativo.

Nel fotovoltaico ticinese uno dei comuni all’avanguardia…con uno sfruttamento pari al 9%!

Una percentuale molto bassa, troppo bassa per i tempi che corrono, e che correranno. Una percentuale che occorre innalzare al più presto, e in modo sostanzioso. Il potenziale esiste, centinaia sono i tetti capriaschesi che aspettano solamente di essere ricoperti di pannelli.

Con una dotazione iniziale di 300’000 franchi, basandoci su dati reali e sulle simulazioni effettuate, riteniamo possibile raccogliere la sfida e fornire un tangibile contributo alla soluzione del problema, ovviamente per quel che compete al comune di Capriasca. Una proposta vincente per tutte le parti in gioco. Un progetto che permetterà anche a proprietari di un immobile, ora privi delle necessarie disponibilità finanziarie, di diventare rapidamente, e senza oneri, agenti della svolta energetica.

Un progetto della durata di 20 anni, con al centro due soggetti principali: il Comune da un lato, il cittadino proprietario di immobile dall’altro, che sottoscrivono un contratto dal seguente tenore: il cittadino proprietario di immobile mette a disposizione il tetto della propria abitazione, l’ente pubblico acquista e installa l’impianto fotovoltaico. Il primo beneficia del risparmio sulla bolletta elettrica generato dall’autoconsumo, il secondo incassa da AET la remunerazione dell’energia immessa in rete.

I soldi accumulati con la remunerazione AET vengono utilizzati, appena possibile, per finanziare l’acquisto e l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici.

Nuovi impianti che, a loro volta, contribuiranno a finanziare, l’anno successivo, l’installazione di ulteriori impianti.

Il contratto ha durata trentennale; un lungo arco temporale al termine del quale l’oggetto passa automaticamente di proprietà. Un cambiamento di proprietà che può avvenire anche con largo anticipo, in qualsiasi momento, per la fine dell’anno civile, fatto salvo un periodo di attesa iniziale di 3 anni. Il prezzo corrisposto al Comune sarà pari al valore iniziale dell’impianto (valore al netto di eventuali sussidi federali e cantonali) dedotto un deprezzamento del 3% del suo valore iniziale per ogni anno di utilizzo.

Le spese per la sostituzione dell’inverter (mediamente ogni 8-10 anni) sono a carico dell’ente pubblico.

Il progetto è aperto sia a residenze primarie che secondarie, senza dimenticare le attività commerciali e artigianali.

Ovviamente non sarà possibile assecondare ogni e qualsiasi richiesta. Ci saranno condizioni da rispettare: dalla potenza dell’impianto (da un minimo di 5 ad un massimo di 30 kWp) al posizionamento in locale adeguato dell’inverter, dall’efficacia della superficie a pannelli (nella mappatura solare OASI solo i tre valori più elevati, o più scuri della scala cromatica) all’accessibilità del luogo (tetti troppo difficili da raggiungere, con costi di installazione extra non possono essere presi in considerazione), dalla presenza di altri pannelli solari a finanziamenti comunali già ottenuti, ad altre condizioni che verranno ulteriormente specificate, tra le quali troveranno posto anche le differenze delle unità abitative (edifici mono, bi e plurifamiliari).

I finanziamenti federali (RU-CH) e cantonali (CU-FV), per l’ottenimento dei quali si adopererà il Municipio, consentiranno di aumentare in modo considerevole il numero degli impianti installabili.

Capriasca è in grado di sostenere il finanziamento iniziale di CHF 300’000 senza dover far capo alla “normale” fiscalità delle imposte dirette, e senza dover imporre nuovi tributi.

Le basta impiegare una parte di quanto “depositato” nel Fondo per le energie rinnovabili (FER). Un fondo che, al 31 dicembre 2021, ammontava a CHF 587’426.20 (si veda, al passivo del Bilancio, la voce Contributi FER).

Somme incassate (mediamente l’importo annuo si attesta attorno a 365’000 franchi), finanziate dal cittadino/contribuente con un’imposta indiretta sul suo consumo di energia elettrica (1 centesimo per kWh), non ancora impiegate in uno dei possibili ambiti previsti dal Regolamento del Fondo per le energie rinnovabili (RFER) dell’aprile 2014.

Somme che, dopo 20 anni, con la chiusura del progetto, ritorneranno progressivamente nel Fondo, a disposizione per altri progetti, per altri interventi, per altre spese.

Sulla scorta di quanto sopra, con la presente mozione elaborata e ai sensi degli articoli 67 LOC e 17 RALOC, formuliamo la seguente proposta di decisione del Consiglio comunale:

  1. È concesso un credito di CHF 300’000.00 per il finanziamento iniziale del “Piano speciale comunale di sostegno alla svolta energetica”.
  2. La spesa è finanziata con il prelevamento dal Fondo per le energie rinnovabili (FER).
  3. Il credito decade se non utilizzato, anche parzialmente, entro due anni dalla decisione del Consiglio comunale.
  4. La presente risoluzione è soggetta a ricorso e a domanda di referendum, secondo i termini indicati nel dispositivo esposto agli albi comunali.

A disposizione per la messa a disposizione di altri dati e informazioni, in particolare le simulazioni effettuate, ringrazio dell’attenzione.

Con i migliori saluti

Per il gruppo PSSI

Fiorenza Franzoni

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