10 settembre 2025
Redazione PS&SI
Il ceto medio è la fascia di popolazione più numerosa (6 persone su 10), quella che maggiormente soffre del crescente peso dei premi di cassa malati
Ma chi appartiene al ceto medio?
L’Ufficio federale di statistica lo definisce come “l’insieme delle persone appartenenti a economie domestiche che dispongono di un reddito lordo equivalente compreso tra il 70% e il 150% del reddito lordo equivalente mediano dell’anno osservato”.
Le rilevazioni più recenti (anno 2022) dicono che in Ticino il reddito mediano per un posto a tempo pieno ammontava a 5’590 franchi lordi al mese (significa che metà delle lavoratrici e dei lavoratori guadagnava di meno, mentre l’altra metà guadagnava di più).
Una media generale, dietro la quale si celano però realtà da paesi “emergenti”.
Tanto per citare: Commercio al dettaglio [4’729 franchi], Servizi di alloggio e ristorazione [4’110], Industrie tessili e abbigliamento [3’816].
E tanto per ricordare: il salario mediano svizzero si attestava 1’198 franchi più su, a 6’788 franchi mensili.
Sulla base di tredici mensilità (in Svizzera più dei tre quarti dei lavoratori dipendenti percepiva la tredicesima), 5’590 franchi al mese fanno 72’670 franchi all’anno.
Al ceto medio ticinese appartengono dunque le persone il cui reddito annuale lordo si situa tra 50’879 e 109’005 franchi.
Che cosa offre al ceto medio l’iniziativa per il 10%?
Andiamo sul concreto e prendiamo il lavoratore “mediano”, con il suo stipendio annuo di CHF 72’670, una sostanza netta CHF 50’000, coniugato e locatario.
Il CALCOLATORE elaborato per l’occasione restituisce, rispetto alla situazione attuale (che stima una Riduzione dei Premi di Assicurazione Malattia [RIPAM] di CHF 1’544), un ulteriore aiuto annuo di 6’412 franchi.
Stesso lavoratore, stessa situazione, ma stipendio annuo di CHF 50’879 (limite inferiore della classe media). Rispetto alla situazione attuale (che stima una RIPAM di CHF 7’467), un ulteriore aiuto di 2’393 franchi.
E se il lavoratore si trovasse al limite superiore della classe media, con uno stipendio annuo di CHF 109’005? Rispetto alla situazione attuale (che non prevede sussidi RIPAM), un aiuto di 4’802 franchi.
Per finanziare questi aiuti, è innegabile, occorrerà un aumento delle imposte.
C’è chi grida al furto, chi al salasso, chi alla rovina dei ticinesi. Ma quali ticinesi? Tutti i ticinesi?
Prima di dire “non ci sto, non s’ha da fare”, sarebbe meglio eseguire un piccolo calcolo, come ha fatto per il 2024 un nostro concittadino capriaschese, pensionato, coniugato.
Il calcolatore gli ha restituito un limite massimo (10% del reddito disponibile) di premi di cassa malati da pagare di 10’600 franchi. Nello stesso anno ha effettivamente pagato 14’144 franchi di premi. L’iniziativa gli avrebbe fatto risparmiare 3’544 franchi.
E se gli avessero aumentato le imposte cantonali del 20%? Al posto di 3’220 franchi avrebbe dovuto pagarne 3’864.
Risultato?
PIÙ imposte cantonali per CHF 644 😞 MENO premi di cassa malati per CHF 3’544😊
Più chiaro di così.
L’iniziativa per il 10%, che in nessun modo indebolisce le finanze comunali, rappresenta un passo importante verso un sistema di cura più equo, con premi in base al reddito