11 settembre 2023
Dalla seduta di Consiglio comunale
L’intervento di Giancarlo Dionisio, a nome del gruppo PS&SI, sulla revisione del Regolamento organico dei dipendenti (collaboratrici e collaboratori) comunali:
Signori Municipali, Signor segretario comunale, Signora vicesegretaria, caro Presidente, care colleghe e cari colleghi,
so che i temi sono molti e che i tempi sono stretti, ma credo siate tutti concordi col fatto che con la revisione del ROD stiamo trattando tematiche molto importanti e molto delicate, che necessitano quindi molta attenzione e molta empatia. Non stiamo decidendo qualcosa per noi. Stiamo entrando in un certo senso nelle case dei numerosi dipendenti comunali, sindacando il loro rapporto di impiego, il loro salario, le loro vacanze, i loro diritti e i loro doveri. In altre parole, le loro condizioni di vita e quelle delle loro famiglie. E questo è un dato di fatto. Non è questione di essere di destra, di centro o di sinistra.
Io non ho seguito i lavori di preparazione che sono stati fatti a più livelli, sono un neofita. Credo che abbiate fatto un lavoro incredibile e che lo abbiate fatto con la mano sul cuore.
Sono però convinto che, se noi affrontiamo queste tematiche con l’occhio di oggi, 11 settembre 2023, rischiamo di commettere parecchi errori di valutazione, ai quali non sarà semplice porre rimedio in tempi brevi.
Tirare alla fine del mese diventa sempre più difficile per un numero sempre più elevato di persone. Aumenta costantemente il premio di cassa malati. Aumentano i costi energetici, gli affitti, i tassi ipotecari, il prezzo dei beni primari di consumo. Negli ultimi anni il potere d’acquisto degli individui è sceso notevolmente. Lo dicono i dati statistici. Non io. Ma io ci credo. Appartengo a una categoria di persone che ce la fa ancora. Appartengo a una categoria di privilegiati. Se sia per fortuna, per caso o per merito, non sta a me giudicare.
Ma, lo dicono le statistiche, aumenta costantemente il numero delle persone che sono vicine alla soglia del minimo vitale, e di quelle che sono costrette a ricorrere all’assistenza pubblica. Lo sapete.
Ritengo quindi che gli Enti pubblici debbano agire in contro-tendenza. Debbano fare in modo che il numero delle persone appartenenti a queste categorie che ho citato non cresca ulteriormente.
Pandemia, guerra e crisi energetica hanno messo sotto pressione le finanze pubbliche e stanno inducendo molti esecutivi e legislativi ad una prudenza che, secondo me, è eccessiva. L’economia è ciclica e gli Enti pubblici hanno un ruolo fondamentale nelle fasi di ripresa.
Scorrendo il ROD leggo che ci sono posizioni ancora in discussione, ad esempio tra le 40 e le 42 ore settimanali. O addirittura degli eclatanti passi indietro: ad esempio, dopo 15 anni di servizio si vorrebbe passare da 10 giorni di gratifica, a due.
Viviamo in un cantone in cui il settore privato gioca a fare il furbetto. Da un lato fomenta astio nei confronti dei frontalieri, dall’altro offre loro opportunità di lavoro che per un Ticinese sono da fame. Sottolineo da fame. Il Cantone e i Comuni dovrebbero veramente guardare avanti e dare un segnale, cercando di offrire almeno ai loro collaboratori delle condizioni di impiego che, oltre a tenerli lontani dalla soglia dell’indigenza, li faccia sentire felici quando il mattino escono di casa, orgogliosi di essere al servizio di una comunità che li apprezza, e li gratifica. Due ore in meno di lavoro, pagate. Uno, due, cinque giorni di libero in più sono una benzina straordinaria. Che darà dei profitti o di ritorno inimmaginabili.
Anche senza essere necessariamente socialisti o comunisti, ci sarebbe molto da dire e da fare sulla regolamentazione del mercato del lavoro, consapevoli tutti, anche chi lo ha osannato, che il neoliberismo, dopo aver scavato un baratro spaventoso tra pochi mega ricchi e molti ultra poveri, è alla frutta. Ma questa è un’altra questione. Chiudo e vi ringrazio per l’attenzione
Giancarlo Dionisio